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Aggiornamenti normativi
MIT: Affidamenti diretti e proroga
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3677 ha risposto al seguente quesito: Nel caso di affidamento diretto di lavori di manutenzione, ai sensi dell'articolo 50 comma 1 lettera a), sull'arco temporale di 24 mesi, la S. A. può prevedere la facoltà di proroga per altri 12 mesi, restando l'importo complessivo sui 36 mesi inferiore a 150.000,00 Euro? Tale possibilità confligge nell'affidamento diretto con il principio di rotazione? La possibilità di proroga, ai sensi dell'articolo 120 comma 10, sarà indicata nella richiesta di offerta sulla piattaforma digitale e sulla determinazione di affidamento. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'art 14 comma 4 del Dlgs 36/23 prevede che: "Il calcolo dell’importo stimato di un appalto pubblico di lavori, servizi e forniture è basato sull'importo totale pagabile, al netto de...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3677 ha risposto al seguente quesito: Nel caso di affidamento diretto di lavori di manutenzione, ai sensi dell'articolo 50 comma 1 lettera a), sull'arco temporale di 24 mesi, la S. A. può prevedere la facoltà di proroga per altri 12 mesi, restando l'importo complessivo sui 36 mesi inferiore a 150.000,00 Euro? Tale possibilità confligge nell'affidamento diretto con il principio di rotazione? La possibilità di proroga, ai sensi dell'articolo 120 comma 10, sarà indicata nella richiesta di offerta sulla piattaforma digitale e sulla determinazione di affidamento. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'art 14 comma 4 del Dlgs 36/23 prevede che: "Il calcolo dell’importo stimato di un appalto pubblico di lavori, servizi e forniture è basato sull'importo totale pagabile, al netto de...
FOCUS: “Appalto integrato e subappalto necessario: l’interpretazione sistematica...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, 23 settembre 2025, n. 7465, affronta tre profili di particolare rilievo nell’ambito delle procedure di affidamento di appalti pubblici: i criteri di interpretazione della lex specialis in una gara avente a oggetto un appalto integrato; la disciplina del subappalto c.d. necessario; la possibilità per il giudice amministrativo di disporre l’ordine di esibizione ex art. 210 c.p.c. La pronuncia si inserisce in un quadro giurisprudenziale ormai consolidato, ma rafforza alcune coordinate di sistema, soprattutto con riferimento alla necessità di interpretare le clausole di gara in modo coerente con la natura dell’appalto integrato e alla qualificazione giuridica del subappalto necessario. L’interpretazione della lex specialis nell’appalto integrato Il Collegio ribadisce che, nell’interpretazione della lex specialis di gara, trov...
Premessa La sentenza del Consiglio di Stato, sez. V, 23 settembre 2025, n. 7465, affronta tre profili di particolare rilievo nell’ambito delle procedure di affidamento di appalti pubblici: i criteri di interpretazione della lex specialis in una gara avente a oggetto un appalto integrato; la disciplina del subappalto c.d. necessario; la possibilità per il giudice amministrativo di disporre l’ordine di esibizione ex art. 210 c.p.c. La pronuncia si inserisce in un quadro giurisprudenziale ormai consolidato, ma rafforza alcune coordinate di sistema, soprattutto con riferimento alla necessità di interpretare le clausole di gara in modo coerente con la natura dell’appalto integrato e alla qualificazione giuridica del subappalto necessario. L’interpretazione della lex specialis nell’appalto integrato Il Collegio ribadisce che, nell’interpretazione della lex specialis di gara, trov...
Nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica le caratteristiche minime stabilite...
Nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica le caratteristiche minime stabilite nella documentazione di gara non debbono intendersi come vincolanti nel quomodo, ma soltanto quoad effectum, nel senso, cioè, che le offerte sono ritenute rispettose della lex specialis laddove siano, comunque, capaci di conseguire il fine ultimo dell’affidamento. Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. III, 20/10/2025, n. 8094: E da questo punto di vista, vige, in linea generale, il principio secondo cui è a carico dell’offerente l’onere di indicare in sede di procedura concorsuale l’equivalenza funzionale dei prodotti e servizi proposti, non potendo integrare ex post e tantomeno in sede giudiziale la propria offerta, fatto salvo il potere della stessa Amministrazione procedente di effettuare una simile valutazione. In applicazione del principio dell’autovincolo (ex mul...
Nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica le caratteristiche minime stabilite nella documentazione di gara non debbono intendersi come vincolanti nel quomodo, ma soltanto quoad effectum, nel senso, cioè, che le offerte sono ritenute rispettose della lex specialis laddove siano, comunque, capaci di conseguire il fine ultimo dell’affidamento. Questo quanto stabilito da Consiglio di Stato, Sez. III, 20/10/2025, n. 8094: E da questo punto di vista, vige, in linea generale, il principio secondo cui è a carico dell’offerente l’onere di indicare in sede di procedura concorsuale l’equivalenza funzionale dei prodotti e servizi proposti, non potendo integrare ex post e tantomeno in sede giudiziale la propria offerta, fatto salvo il potere della stessa Amministrazione procedente di effettuare una simile valutazione. In applicazione del principio dell’autovincolo (ex mul...
Al momento di ogni possibile estensione della proroga si applica la normativa ratione...
Nelle more della nuova gara, ad agosto 2024 il servizio veniva riaffidato al precedente gestore sino alla definizione della ulteriore procedura competitiva (senza un termine massimo). Tale affidamento veniva qualificato alla stregua di “proroga tecnica” e seguiva almeno una precedente proroga del settembre 2023. Il ricorso avverso tale affidamento diretto veniva accolto da TAR Lazio in quanto il nuovo affidamento andava considerato alla stregua di rinnovazione del contratto precedente e non di proroga tecnica, e ciò soprattutto in considerazione della diminuzione del corrispettivo dovuto all’affidataria. [[CASESTUDY]] Dunque non v’era mera prosecuzione del precedente rapporto contrattuale ma una vera e propria rinegoziazione: di qui la assenza dei presupposti onde qualificare il nuovo rapporto in essere alla stregua di proroga tecnica. Detto questo, il rinnovo del rapporto contr...
Nelle more della nuova gara, ad agosto 2024 il servizio veniva riaffidato al precedente gestore sino alla definizione della ulteriore procedura competitiva (senza un termine massimo). Tale affidamento veniva qualificato alla stregua di “proroga tecnica” e seguiva almeno una precedente proroga del settembre 2023. Il ricorso avverso tale affidamento diretto veniva accolto da TAR Lazio in quanto il nuovo affidamento andava considerato alla stregua di rinnovazione del contratto precedente e non di proroga tecnica, e ciò soprattutto in considerazione della diminuzione del corrispettivo dovuto all’affidataria. [[CASESTUDY]] Dunque non v’era mera prosecuzione del precedente rapporto contrattuale ma una vera e propria rinegoziazione: di qui la assenza dei presupposti onde qualificare il nuovo rapporto in essere alla stregua di proroga tecnica. Detto questo, il rinnovo del rapporto contr...
FOCUS: “Quando un documento mancante non comporta l’esclusione: il TAR Lazio...
La questione Può un operatore economico essere escluso da una procedura di gara per la mancata produzione di un documento richiesto a pena di esclusione, se i dati in esso contenuti risultano comunque chiaramente da altri atti già presentati? La domanda tocca un punto nevralgico del sistema degli appalti: il bilanciamento tra tassatività delle cause di esclusione e i principi del risultato e della massima partecipazione sanciti dal D.Lgs. n. 36/2023. Il caso deciso dal TAR Lazio Con la sentenza n. 16377 del 22 settembre 2025, il TAR Lazio ha affrontato il ricorso proposto da un’operatrice economica seconda classificata in una procedura aperta per l’affidamento di servizi. La ricorrente contestava la mancata esclusione dell’RTI aggiudicatario, che non aveva presentato l’allegato 3.1 “Dettaglio offerta economica”, previsto dal d...
La questione Può un operatore economico essere escluso da una procedura di gara per la mancata produzione di un documento richiesto a pena di esclusione, se i dati in esso contenuti risultano comunque chiaramente da altri atti già presentati? La domanda tocca un punto nevralgico del sistema degli appalti: il bilanciamento tra tassatività delle cause di esclusione e i principi del risultato e della massima partecipazione sanciti dal D.Lgs. n. 36/2023. Il caso deciso dal TAR Lazio Con la sentenza n. 16377 del 22 settembre 2025, il TAR Lazio ha affrontato il ricorso proposto da un’operatrice economica seconda classificata in una procedura aperta per l’affidamento di servizi. La ricorrente contestava la mancata esclusione dell’RTI aggiudicatario, che non aveva presentato l’allegato 3.1 “Dettaglio offerta economica”, previsto dal d...
MIT: Riduzione garanzia definitiva Accordo Quadro
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3712 ha risposto al seguente quesito: Sono a richiedere se le riduzioni di cui al combinato disposto degli artt. 117, co. 3, e 106, co. 8, D. lgs. 36/23, in caso di Accordo Quadro, vadano applicate alle sole garanzie definitive per i contratti attuativi o anche a quella da costituire per l'Accordo Quadro stesso, oppure quest'ultima rimanga fissa al 2% dell'importo dell'Accordo Quadro. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'articolo 117, comma 1, del D.Lgs. 36/2023 prevede e disciplina chiaramente due tipologie di garanzie negli Accordi Quadro, ossia quella relativa all'Accordo Quadro principale, fissata nella misura massima del 2% dell'importo dell’accordo quadro e quella relativa ai singoli contratti attuativi il cui importo può ess...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3712 ha risposto al seguente quesito: Sono a richiedere se le riduzioni di cui al combinato disposto degli artt. 117, co. 3, e 106, co. 8, D. lgs. 36/23, in caso di Accordo Quadro, vadano applicate alle sole garanzie definitive per i contratti attuativi o anche a quella da costituire per l'Accordo Quadro stesso, oppure quest'ultima rimanga fissa al 2% dell'importo dell'Accordo Quadro. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata L'articolo 117, comma 1, del D.Lgs. 36/2023 prevede e disciplina chiaramente due tipologie di garanzie negli Accordi Quadro, ossia quella relativa all'Accordo Quadro principale, fissata nella misura massima del 2% dell'importo dell’accordo quadro e quella relativa ai singoli contratti attuativi il cui importo può ess...
FOCUS: “Affitto di ramo d’azienda e requisiti di capacità tecnico-professionale:...
Il caso sottoposto all’Autorità Con l’istanza di parere precontenzioso n. 343 del 9 settembre 2025, la Provincia di Benevento, in qualità di stazione unica appaltante, ha chiesto all’ANAC di esprimersi sulla legittimità dell’esclusione di un operatore economico da una procedura di gara per la gestione di servizi di somministrazione di alimenti e bevande. L’esclusione era stata disposta dal RUP in ragione della ritenuta inidoneità del contratto di affitto di ramo d’azienda, prodotto dall’operatore a dimostrazione dei requisiti di capacità tecnico-professionale, poiché della durata di soli due anni, seppur tacitamente rinnovabile di biennio in biennio. La stazione appaltante aveva fatto applicazione dell’art. 16, comma 9, dell’Allegato II.12 al D.lgs. 36/2023, secondo cui l’affittuario ...
Il caso sottoposto all’Autorità Con l’istanza di parere precontenzioso n. 343 del 9 settembre 2025, la Provincia di Benevento, in qualità di stazione unica appaltante, ha chiesto all’ANAC di esprimersi sulla legittimità dell’esclusione di un operatore economico da una procedura di gara per la gestione di servizi di somministrazione di alimenti e bevande. L’esclusione era stata disposta dal RUP in ragione della ritenuta inidoneità del contratto di affitto di ramo d’azienda, prodotto dall’operatore a dimostrazione dei requisiti di capacità tecnico-professionale, poiché della durata di soli due anni, seppur tacitamente rinnovabile di biennio in biennio. La stazione appaltante aveva fatto applicazione dell’art. 16, comma 9, dell’Allegato II.12 al D.lgs. 36/2023, secondo cui l’affittuario ...
CCNL Metalmeccanici e CCNL Igiene Ambientale sono equivalenti?
Come noto, l’articolo 11 del “Nuovo Codice” prevede al comma 2 che le stazioni appaltanti o gli enti concedenti indichino il contratto collettivo applicabile al personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione. Le modifiche del “correttivo” all’articolo 11, e l’introduzione dell’Allegato I.01, hanno esplicitato criteri e modalità per l’individuazione del contratto collettivo nazionale applicabile al personale impiegato in appalto, nonché le modalità di presentazione e verifica della dichiarazione di equivalenza delle tutele. Perché l’articolo 11 evidenzia (sin dalla stesura originaria) come sia possibile partecipare alla gara con un CCNL diverso da quello indicato dalla stazione appaltante purché sia dichiarata, e poi accertata, l’equivalenza del diverso CCNL in termini di tutele economiche e normative. [[CASESTUDY]] La vicenda oggetto di esame...
Come noto, l’articolo 11 del “Nuovo Codice” prevede al comma 2 che le stazioni appaltanti o gli enti concedenti indichino il contratto collettivo applicabile al personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione. Le modifiche del “correttivo” all’articolo 11, e l’introduzione dell’Allegato I.01, hanno esplicitato criteri e modalità per l’individuazione del contratto collettivo nazionale applicabile al personale impiegato in appalto, nonché le modalità di presentazione e verifica della dichiarazione di equivalenza delle tutele. Perché l’articolo 11 evidenzia (sin dalla stesura originaria) come sia possibile partecipare alla gara con un CCNL diverso da quello indicato dalla stazione appaltante purché sia dichiarata, e poi accertata, l’equivalenza del diverso CCNL in termini di tutele economiche e normative. [[CASESTUDY]] La vicenda oggetto di esame...
MIT: Incompatibilità fra collaudatore statico e CSE
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3687 ha risposto al seguente quesito: L'art. 7 comma 2 della L. 1086/1971 vieta l'affidamento del collaudo statico a chi abbia preso parte alla progettazione, direzione o esecuzione dell'opera. A tale principio si è aggiunta la previsione dell'art. 102 comma 7 del D. Lgs. 50/2016, oggi ripresa integralmente nell'art. 116 comma 6 del D. Lgs. 36/2023, che estende l'incompatibilità anche a chi abbia svolto attivitò di vigilanza. Considerato che il CSE ( coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione) esercita una funzione di vigilanza tecnica sull'esecuzione, si chiede conferma che tale incarico comporti l'incompatibilità con la successiva nomina a collaudatore statico, anche in assenza di altri ruoli tecnici nell'ambito del progetto o dell'esecuzione del lavoro. [[CASESTUDY]] Risposta aggio...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 02/10/2025 n. 3687 ha risposto al seguente quesito: L'art. 7 comma 2 della L. 1086/1971 vieta l'affidamento del collaudo statico a chi abbia preso parte alla progettazione, direzione o esecuzione dell'opera. A tale principio si è aggiunta la previsione dell'art. 102 comma 7 del D. Lgs. 50/2016, oggi ripresa integralmente nell'art. 116 comma 6 del D. Lgs. 36/2023, che estende l'incompatibilità anche a chi abbia svolto attivitò di vigilanza. Considerato che il CSE ( coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione) esercita una funzione di vigilanza tecnica sull'esecuzione, si chiede conferma che tale incarico comporti l'incompatibilità con la successiva nomina a collaudatore statico, anche in assenza di altri ruoli tecnici nell'ambito del progetto o dell'esecuzione del lavoro. [[CASESTUDY]] Risposta aggio...
Non può essere sanzionata un’impresa che rende una dichiarazione conforme a quanto...
La ricorrente si duole dell’illegittimità della propria esclusione, poiché il modulo contenuto nella piattaforma ha imposto -sotto la voce “valore offerto” presente nell’offerta tecnica- l’inserimento di elementi economici. Pertanto, non è possibile imputare all’operatore economico alcuna responsabilità o negligenza, attesa la necessità di doversi conformare al percorso della piattaforma, per come prescritto dal capitolato. A supporto di quanto dedotto, la ricorrente rileva che inoltre la metà dei partecipanti alla procedura selettiva è stata esclusa per la medesima ragione dell’inserimento di elementi economici nell’offerta tecnica, confermando ciò la natura ambigua e fuorviante della richiesta di esprimere “il valore offerto”. In ogni caso, non sarebbe in concreto ravvisabile alcuna commistione tra offerta tecnica ed economica, poiché la presenza degli elem...
La ricorrente si duole dell’illegittimità della propria esclusione, poiché il modulo contenuto nella piattaforma ha imposto -sotto la voce “valore offerto” presente nell’offerta tecnica- l’inserimento di elementi economici. Pertanto, non è possibile imputare all’operatore economico alcuna responsabilità o negligenza, attesa la necessità di doversi conformare al percorso della piattaforma, per come prescritto dal capitolato. A supporto di quanto dedotto, la ricorrente rileva che inoltre la metà dei partecipanti alla procedura selettiva è stata esclusa per la medesima ragione dell’inserimento di elementi economici nell’offerta tecnica, confermando ciò la natura ambigua e fuorviante della richiesta di esprimere “il valore offerto”. In ogni caso, non sarebbe in concreto ravvisabile alcuna commistione tra offerta tecnica ed economica, poiché la presenza degli elem...
FOCUS: “Gare pubbliche: la reiterazione di condotte irregolari può minare l’affidabilità...
Con la sentenza n. 7352 del 17 settembre 2025 la Sezione V del Consiglio di Stato ha affrontato la delicata questione della rilevanza, ai fini dell’esclusione, delle irregolarità lievi commesse da un concorrente in più occasioni nell’ambito di procedure ad evidenza pubblica. Il Collegio ha chiarito che, se è vero che il principio di proporzionalità impone di limitare l’espulsione a ipotesi eccezionali in presenza di violazioni di scarsa entità, è altrettanto vero che la loro reiterazione può mettere in dubbio l’affidabilità complessiva dell’operatore, giustificando l’estromissione dalla gara. La decisione del Consiglio di Stato Il caso riguardava l’affidamento in concessione del servizio di asilo nido comunale, nell’ambito del quale la stazione appaltante aveva escluso un operatore ritenuto responsabile di illeciti professionali. Secondo il Consiglio di Stato, l...
Con la sentenza n. 7352 del 17 settembre 2025 la Sezione V del Consiglio di Stato ha affrontato la delicata questione della rilevanza, ai fini dell’esclusione, delle irregolarità lievi commesse da un concorrente in più occasioni nell’ambito di procedure ad evidenza pubblica. Il Collegio ha chiarito che, se è vero che il principio di proporzionalità impone di limitare l’espulsione a ipotesi eccezionali in presenza di violazioni di scarsa entità, è altrettanto vero che la loro reiterazione può mettere in dubbio l’affidabilità complessiva dell’operatore, giustificando l’estromissione dalla gara. La decisione del Consiglio di Stato Il caso riguardava l’affidamento in concessione del servizio di asilo nido comunale, nell’ambito del quale la stazione appaltante aveva escluso un operatore ritenuto responsabile di illeciti professionali. Secondo il Consiglio di Stato, l...
Stazioni appaltanti, 4.903 qualificate alla chiusura del primo biennio
Stazioni appaltanti, 4.903 qualificate alla chiusura del primo biennio Per il nuovo biennio nel settore “Lavori” la qualificazione è acquisita da 63 enti precedentemente non qualificati Il totale delle amministrazioni qualificate, alla chiusura del primo biennio di qualificazione (1° luglio 2023-30 giugno 2025), è pari a 4.903, con l’11,3% per “Lavori”, il 29,2% per “Servizi e forniture” e il 59,5% per entrambi i settori. In termini assoluti, per il settore dei “Lavori” il totale delle amministrazioni qualificate si attesta a 3.472 unità (di cui 555 solo per “Lavori” e 2.917 per entrambi i settori) mentre il totale per il settore “Servizi e forniture” si attesta a 4.348 unità (di cui 1.431 solo per “Servizi e forniture” oltre alle 2.917 per entrambi i settori). [[CASESTUDY]] È quanto emerge dall’ultimo Report trimestrale di Anac sulla qualificazione...
Stazioni appaltanti, 4.903 qualificate alla chiusura del primo biennio Per il nuovo biennio nel settore “Lavori” la qualificazione è acquisita da 63 enti precedentemente non qualificati Il totale delle amministrazioni qualificate, alla chiusura del primo biennio di qualificazione (1° luglio 2023-30 giugno 2025), è pari a 4.903, con l’11,3% per “Lavori”, il 29,2% per “Servizi e forniture” e il 59,5% per entrambi i settori. In termini assoluti, per il settore dei “Lavori” il totale delle amministrazioni qualificate si attesta a 3.472 unità (di cui 555 solo per “Lavori” e 2.917 per entrambi i settori) mentre il totale per il settore “Servizi e forniture” si attesta a 4.348 unità (di cui 1.431 solo per “Servizi e forniture” oltre alle 2.917 per entrambi i settori). [[CASESTUDY]] È quanto emerge dall’ultimo Report trimestrale di Anac sulla qualificazione...